Un ragazzo di 14 anni è stato ucciso in un parco del Bronx

Martedì sera, all’interno di un parco pubblico nel Bronx, un ragazzo di 14 anni è stato accoltellato ed è morto poco dopo in ospedale. Un altro giovane, di 17 anni, è rimasto ferito ma non è in pericolo di vita. L’aggressione è avvenuta al Williamsbridge Oval Playground, nel quartiere di Norwood, poco dopo le 19:30. Le circostanze dell’attacco non sono ancora del tutto chiare: secondo quanto riferito dalla polizia, un gruppo di adolescenti avrebbe avuto un diverbio che è degenerato in violenza. Quando gli agenti sono arrivati sul posto, hanno trovato i due ragazzi a terra con ferite da arma da taglio. Per il più giovane, Angel Mendoza, non c’è stato nulla da fare.

Il parco in cui è avvenuto l’episodio è una delle poche aree verdi della zona, frequentato da famiglie, venditori ambulanti e adolescenti del quartiere. Angel Mendoza era conosciuto da molti: aveva origini dominicane e viveva da dieci anni nel Bronx insieme ai genitori. Secondo i racconti dei residenti, era un ragazzo socievole, con una passione per la musica. Una venditrice presente nel parco al momento dell’aggressione ha raccontato che il ragazzo era un cliente abituale, spesso passava a comprare granite e hot dog. È stata lei, insieme ad altri testimoni, a vedere un gruppo di coetanei avvicinarsi ad Angel e aggredirlo.

L’arma del delitto, una lama, è stata recuperata dalla polizia all’interno dell’area giochi. Al momento non ci sono stati arresti, e non è stato chiarito se i due ragazzi fossero legati da rapporti personali. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica, anche attraverso le testimonianze raccolte sul posto e le eventuali immagini delle telecamere di sorveglianza. Il ragazzo ferito, ricoverato al Montefiore Medical Center, ha riportato lesioni a spalla e addome. Angel è stato invece trasportato in condizioni critiche all’ospedale Jacobi, dove è morto qualche ora dopo.

È stata un’estate segnata da diversi episodi di violenza che hanno coinvolto adolescenti in diverse zone di New York. Nel solo mese di giugno, due minorenni — uno di 17 anni nel Bronx, uno di 14 nel Queens — erano stati uccisi in circostanze differenti ma con un elemento in comune: la giovane età delle vittime e, in almeno un caso, anche dell’aggressore. Secondo i dati della polizia, si tratta di un fenomeno che non ha ancora assunto i contorni di una “emergenza”, ma che continua a preoccupare le autorità locali e le comunità coinvolte. Molte delle violenze avvengono in contesti informali, come parchi e aree pubbliche, e spesso in orari in cui mancano controlli strutturati.

Nel quartiere di Norwood, a nord del Bronx, vive una delle comunità dominicane più numerose della città. Il quartiere è segnato da un forte senso di appartenenza e da una rete sociale costruita negli anni attorno a scuole, luoghi di culto e attività di quartiere. Ma come in molte aree periferiche della città, anche qui si avvertono gli effetti della mancanza di spazi sicuri per i giovani. Per molte famiglie immigrate, il parco rappresenta una delle poche occasioni di svago accessibile.

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